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Mangia sano mangia Kosher.

Numerosi sono i benefici per la salute apportati dalla dieta Kosher , oggi anche il mondo medico indiscutibilmente ne è consapevole.         Le persone , infatti, che seguono, in maniera rigorosa,una dieta ebraica sono generalmente più sane rispetto a quelle che non lo fanno.   Ad esempio, i primi hanno livelli di colesterolo più bassi dei secondi,in quanto la dieta non permette di mangiare insieme la carne con i prodotti caseari. Di conseguenza, niente pizza,cheeseburger o lasagne, eliminando così, in un sol colpo la quasi totalità dei prodotti che si possono mangiare in un Fast Food. Non sono da trascurare, inoltre le limitazioni che riguardano la carne di maiale, caratterizzata dalla presenza di più allergeni rispetto ad altri tipi di carne.          Altri animali, poi, che non si possono mangiare sono i rettili e gli insetti , ma questo nella nostra cultura alimentare non costituisce  certo un sacrificio, inoltre sono vietati par la dieta Kosher alcuni piccoli mammiferi, come i conigli. Questi ,sono solo alcuni esempi, per i quali si sta sempre più diffondendo nel mondo medico scientifico la dieta Kosher sinonimo di benessere e salute.

Niente annata 2014 nei vigneti di Israele: con l’inizio del Sabbat, si fermano i lavori in vigna, dal 25 settembre di quest’anno al 13 settembre del 2015

“Sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai il suo prodotto, ma il settimo (anno) cesserai (il lavoro) e la abbandonerai in modo che ne possano mangiare i poveri del tuo popolo, il superfluo lo mangerà il bestiame selvatico: così farai per la tua vigna e per il tuo uliveto”. Così recita la Torah, l’insieme degli insegnamenti e delle leggi ebraiche, ancora rispettate nello Stato di Israele, dove, dal 25 settembre, con l’inizio del Sabbat (anno sabbatico) si fermeranno i lavori in vigna, fino al 13 settembre del 2015: niente vino, proprio nel momento più duro degli ultimi anni, con la striscia di Gaza sotto le bombe dell’esercito israeliano, e lo stesso Stato di Israele costantemente sotto la minaccia dell’offensiva di Hamas.
Un modi, però, specie se dovesse “scoppiare” la pace, ci sarebbe per “salvare” l’annata 2014: una buona parte delle cantine, infatti, producono con permissione (Heter), ma occorre sempre avere la dichiarazione rabbinica. Sia in Israele che in Palestina, e quindi anche in quell’esempio di convivenza pacifica che, dal lontano 1752, è rappresentato dalla cantina di Cremisan, in Terra Santa, non lontano da Gerusalemme e gestita dai Salesiani, i cui vigneti si trovano letteralmente tagliati in due tra Palestina ed Israele. E dove un team di enologi, formato dall’italiano Daniele Carboni, e dai palestinesi Laith e Fadi, porta avanti il progetto che gode della collaborazione di Riccardo Cotarella, presidente dell’Associazione Enologi Italiani.

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Il Rabbino Capo di Napoli e del Mezzogiorno ha incontrato il Ministro della Salute

Il Rabbino Capo di Napoli e del Mezzogiorno ha incontrato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, per discutere sul rapporto tra la sicurezza alimentare e i protocolli della kasherut, cioè le norme alimentari secondo la tradizione ebraica. A tal proposito poniamo alcune domande al Prof. Scialom Bahbout:

Signor rabbino, cosa c’entrano delle norme religiose con la sicurezza alimentare?

C’entrano eccome! La società moderna si rende conto che ciò che entra nella bocca è non meno importante di ciò che ne esce. L’ebraismo ha sempre avuto un’attenzione particolare nei confronti di tutti gli alimenti e questo non solo perché come diceva il filosofo Feuerbach “l’uomo è ciò che mangia”, ma perché l’uomo deve distinguersi dagli altri esseri anche attraverso ciò che mangia. In effetti ognuno dedica ogni giorno parecchio tempo alla sua alimentazione e questa deve essere un’occasione anche di riflessione.

Ma perché l’alimento kosher sarebbe più sicuro?

Ogni alimento kosher è sottoposto a una serie di controlli che ne garantiscono la qualità e questa viene certificata attraverso verifiche continue che vanno dall’inizio alla fine della produzione e naturalmente non sono ammesse contraffazioni.

Tutti gli alimenti devono essere sottoposti a controlli?

In linea di principio si, anche se talvolta i controlli del Ministero della Sanità potrebbero essere sufficienti. Ovviamente i controlli variano da alimento a alimento. I più complessi sono gli alimenti di origine animale che necessitano di esperti per la macellazione e il controllo (talvolta ciò che viene approvato dai veterinari viene escluso dal rabbino); l’alimentazione ebraica esclude la possibilità di consumare alimenti contenenti latticini e carni, cosa che ha un’influenza sul piano della dieta; se un alimento è dichiarato “Parve”, cioè che non contiene né carne né latte, chi è allergico al lattosio può essere certo di non trovare residui di latte perché deve poterlo mangiare in un pasto di carne; lo stesso dicasi per alimentiche non contengono glutine: i celiaci possono stare tranquilli che non è possibile che esistano anche poche parti per milione di glutine.

Vi sono regole per il controllo della salute dell’animale?

Certamente, perfino di natura psicologica: non si può macellare nello stesso giorno la madre e il figlio. Bisogna evitare di sottoporre gli animali a stress particolari. Esiste un precetto per cui è proibito procurare dolori a un animale ecc.

Come reagiscono i mercati rispetto a un prodotto certificato kosher?

In alcuni paesi viene assunto come prodotto biologico anche se si tratta di due tipi di certificazione diverse. Ritengo che l’attenzione dei clienti verso i prodotti kosher sia in costante aumento sia in Italia che all’estero.