Cavolfiore kosher

Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica oleracea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio. Le regole kosher non assegnano per il consumo di quest’ortaggio nessun precetto particolare. Buona regola è lavare con attenzione l’ortaggio prima del consumo, per evitare che nelle crepe delle parti bianche si possano annidare i parassiti del genere Tisanotteri.

Il Cavolo/Verza e l’alimentazione kosher

Con il termine “cavoli” s’indicano alcune specie della famiglia delle Cruciferae, che si distinguono tra loro per la diversa morfologia. Nei cavoli “da foglia”, cappuccio e verza, la parte commestibile è costituita da una rosetta di foglie che forma una palla dura e compatta. La coltivazione più diffusa è quella autunno-invernale del Sud Italia ma anche Trentino, Veneto ed Emilia Romagna offrono una discreta produzione nel periodo primaverile – autunnale. Le varietà sono numerosissime, fra le tardive ricordiamo il Violaceo di Verona, il cavolo-verza di Piacenza, il Monrch, fra le precoci il Princess e il Wirosa ibrido. Molto spesso tra le sei foglie esterne si annidano i parassiti; per verificarne la presenza, basta spaccare in due l’ortaggio esaminando con attenzione le foglie esterne, sciacquando accuratamente tutte le parti. L’alimentazione kosher non impone, per il consumo di quest’ortaggio, alcuna regola particolare.


I fagioli

I fagioli sono legumi consentiti nell’alimentazione kosher e possono essere cucinati in tutti modi. Occorre però fare attenzione se i legumi sono vecchi o conservati in maniera impropria; in tal caso occorre un abbondante lavaggio per evitare la presenza di spiacevoli parassiti.

Gli aspargi e il kosher

Gli asparagi sono consentiti nell’alimentazione kosher. Le regole kosher non dettano particolari modi di preparazione per quest’ortaggio. Si consiglia prima del consumo di verificare con attenzione le parti triangolari, il gambo e le estremità, al fine di verificare la presenza di eventuali parassiti, che possono essere i tisanotteri. Qualora l’ortaggio ne fosse stato attaccato, basta asportare la parte infetta per poter essere consumati.

I BROCCOLI

In un’alimentazione kosher i broccoli possono essere consumati. I broccoli son ortaggi ricchi di sali minerali, ma anche vitamina C, B1 e B2, oltre che fibra alimentare e sulforafano, una sostanza che previene la crescita di cellule cancerogene. La parola “broccolo” è la forma allungata e quasi diminutiva di brocco (dal basso latino broccu-m che originariamente stette per “dente sporgente” e poi per “rampollo”, “germoglio”); il termine indica in primis il tallo della rapa e di talune qualità di cavoli quando cominciano a fiorire. Il consumo di quest’ortaggio non prevede l’applicazione di regole kosher particolari. Si raccomanda però di esaminare con accuratezza la testa e l’attacco con il gambo al fine di prevenire la presenza di insetti, che, qualora vi fossero, possono essere con facilità eliminati sbollentando l’ortaggio prima dell’uso.

Quando il vino è kosher

I saggi bandirono il vino di produzione non ebraica essenzialmente per evitare i matrimoni misti, poiché il bere può portare poi all’incontrarsi e così via. Anche prodotti come il brandy e l’aceto di vino devono portare il sigillo di un rabbino.

Secondo la tradizione ebraica il vino ha la prerogativa di essere usato per santificare il Sabato (Shabbat) la festa del riposo che è osservata ogni sabato dal tramonto del venerdì e le altre festività religiose. Per poter essere certificato il processo di vinificazione deve seguire una serie di principi e deve essere controllato in ogni singola fase.

Vino kosher significa vino idoneo e kosher for passover, adatto al consumo anche durante la festa della Pasqua ebraica ed è per questo motivo che l’igiene è necessaria in tutti i processi; le uve devono essere pure (affinché nulla venga a mescolarsi con il vino), l’elaborazione deve avvenire preferibilmente in serbatoi di acciaio inox e non si devono aggiungere prodotti che non siano certificati kosher.

Tutte le operazioni, anche la consegna dei campioni agli enologi, devono essere fatte presentati di volta in volta direttamente dai controlli abilitati.

Dopo aver terminato il loro compito (compreso l’imbottigliamento) e dopo aver ottenuto l’approvazione del rabbino, il vino riceve la denominazione di vino kosher o kosher for passover.

Ciò nonostante, un vino kosher, può smettere di esserlo se non viene aperto e servito da un ebreo osservante, in quanto perderebbe la sua sacralità.

Fasi della produzione:

Pulizia degli impianti (kasherizzazione)

La kasherizzazione delle vasche inizia alcuni giorni prima della spremitura, per poter riempire ogni cisterna d’acqua e svuotarla dopo ventiquattro ore per tre volte consecutive.

Occorre preparare tutti i macchinari (smontarli accuratamente, verificare che tutto sia pulito, passare acqua calda, pulire e preparare tubi, raccordi e guarnizioni nuove) per l’arrivo del primo carico di uva.

La spremitura

Già da questa fase deve intervenire il personale ebraico per ribaltare il camion e far pervenire le uve nella coclea, azionare le pigiatrice, la diraspatrice e le pompe che dirigono il mosto nel tino.

Gli acini

Bucce e semi vengono chiusi e sigillati per essere portati in distilleria dopo aver bollito l’impianto. I prodotti che ne derivano da questa catena sono oramai considerati Mevushal (vino cotto); ad ogni travaso dovrà essere presente l’autorità rabbinica.

Il raffreddamento può essere seguito da una fase di stasi del vino.

Additivi

Eventuali additivi dovranno essere certificati kosher for passover.

Bollitura o cottura

E’ una fase necessaria visto che trasforma la qualità del prodotto rispetto agli addetti professionali e tecnici che dopo questa fase possono intervenire manualmente.

La recente esperienza vinicola collega un pastorizzatore ad un refrigeratore: il vino passa 4 – 5 secondi alla temperatura di 89° Celsius per essere immediatamente raffreddata a 4° C. Tale procedura garantisce un mantenimento delle qualità organolettiche del prodotto senza perdita di aroma e profumo.

Filtraggio

E’ necessario, per poter avere il prodotto Kosher Le Pesach, controllare che i filtri in cellulosa non contengano amidi o derivati da altri cereali. La maggior parte di filtri in commercio, se certificati, rispondono a questi requisiti.

Imbottigliamento

Dopo una preparazione e pulizia dell’impianto è possibile imbottigliare in bottiglie nuove e pulite secondo la normale procedura.

La norma ebraica richiede che vi siano tre segni di riconoscimento della specificità del prodotto:

– l’etichetta (dovrà apparire il nome del rabbino che ha eseguito il controllo e rilascia il certificato)

– eventuale retro etichetta o in alternativa capsula termica

– tappo con segno di riconoscimento o marchio del Rabbinato (sarà l’autorità rabbinica a rilasciare ogni volta il numero di etichette o tappi necessari all’operazione).

 

 

 

 

 

NAPOLIperEXPO – KOSHER

Futura Service azienda leader per il rilascio della certificazione kosher è stata inserita  nel Programma “NAPOLIperEXPO”, in quanto ritenuta coerente con le finalità del bando “CHIAMATA DI IDEE”.

L’ iniziativa,coordinata dal Rabbino Capo Scialom Bahbout, intende promuovere la presenza a Napoli di operatori commerciali presenti a Milano per l’EXPO; questi ultimi faranno visita alle aziende agroalimentari ricadenti nel territorio napoletano, al fine di esportare in Israele e nei paesi del Mediterraneo i prodotti con il marchio Kosher.

Il Comune di Napoli si impegna, tramite i propri strumenti di comunicazione ed in virtù della collaborazione con Padiglione Italia ed Expo, a dare la massima informazione in ambito comunale, nazionale, internazionale al Programma ed alle singole azioni che lo compongono.

Ulteriori aggiornamenti inerenti il calendario delle iniziative e le azioni nell’ambito di “NAPOLIperEXPO” sono consultabili esclusivamente sul canale ufficiale: www.comune.napoli.it/napoliperexpo

 

Volo diretto Napoli Tel Aviv

Social

napoli tel aviv volo diretto

Comunicato stampa ufficiale.

In data 9 febbraio 2015 alle ore 12.00 si terrà una conferenza stampa nella meravigliosa cornice della città di Napoli presso l’hotel Mediterraneo, per annunciare l’imminente nuovo collegamento diretto di El Al Israel Airlines da Napoli a Tel Aviv

In data 30 marzo 2015 partirà il primo volo diretto El Al Israel Airlines dall’aeroporto di Capodichino.

El Al per conto di Sun D’Or effettuerà due nuovi collegamenti settimanali da TelAviv a Napoli e vice versa
I collegamenti con aeromobili Boeing 737/800 di nuovissima generazione, opereranno nelle giornate di lunedì e venerdi sia in arrivo da Tel Aviv sia in partenza da Napoli.

Il volo partirà da Tel Aviv alle ore 08.00 locali ed arriverà a Napoli alle ore 10.25 locali, la durata del volo è di 3 ore e 25 minuti

Il volo ripartirà dall’aeroporto di Capodichino alle ore 11.30 locali ed arriverà a Tel Aviv alle ore 15.45 locali, la durata del volo è di 3 ore e 15 minuti.

La configurazione dell’aereo utilizzato è di 185 posti in classe economica; non è prevista la classe business su questa tratta.

Gli iscritti al programma di fidelizzazione di El Al globaly avranno la possibilità di accumulare punti.

La societò Sun D’Or ha sede presso l’aeroporto di Ben Gurion in Israele ed è interamente di proprietà El Al Israel Airliens; è stata fondata il 1 ottobre 1977 come filiale di El Al con la denominazione El Al Charter Servises ltd, la stessa diventerà Sun D’Or International Airlines nel 1981.
Il nome Sun D’Or è un nome composto dall’unione dalla parola inglese sun ossia sole e la parola francese d’or ossia d’oro, pertanto il nome per intero sta a significare sole d’oro

I vertici Sun D’Or ed El Al sono lieti di annunciare l’apertura di nuove destinazioni in Europa, da fine Marzo saranno infatti operativi oltre a Napoli, i doppi collegamenti settimanali su Nizza e Lisbona.
La scelta delle nuove rotte viene fatta in maniera molto accurata tenendo conto della richiesta del mercato israeliano e anche della domanda dei mercati locali.

Senza dubbio negli ultimi anni si è registrato un interesse sempre crescente dalla città partenopea e da tutta l’area circostante per la destinazione Israele, sia da parte di utenti individuali, sia da parte dei tour operator leasure e pellegrinaggi, interesse che ha permesso di concretizzare i collegamenti diretti tra Napoli e l’aeroporto di Ben Gurion.
Siamo certi, proseguono i vertici El Al e Sun D’Or che la regione Campania tutta beneficierà di questa apertura al tempo stesso Israele è pronto ad accogliere i numerosi visitatori che giungeranno dalla città di Napoli e dalla regione Campania.

I voli sono già disponibili alla vendita nei sistemi GDS (global distribution systems).

Ulteriori informazioni su www.elal.com o www.sundor.co.il/

La Pasqua ebraica al Maschio Angioino

ASSOCIAZIONE ITALO-ISRAELIANA PER IL MEDITERRANEO in collaborazione con MUSIC&ARTS SCUOLA DI MUSICA di Valeria Frontone
PATROCINI: Comune di Napoli, Deming Institute, Comunità Ebraica di Napoli

PROGRAMMA CULTURALE FESTA EBRAICA DI PESSACH
a cura di Suzana Glavaš
8 aprile 2014/5774
Antisala dei Baroni-Maschio Angioino, ore 17,00

Saluto di Nino Daniele, Assessore alla Cultura del Comune di Napoli

I. Parte
STORIA E SIGNIFICATO DELLA ‘PASQUA EBRAICA’ o come ricordare la liberazione dalla schiavitù egiziana e trasmetterne il messaggio alle nuove generazioni
La Pasqua ebraica e la Pasqua cattolica: due tradizioni a confronto
Dialogo a due voci tra Rav Scialom Bahbout (Rabbino Capo di Napoli e del Sud Italia) e Prof. Gaetano Castello, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale
II. Parte
CONCERTO DI PESSACH
Programma di sala:
1. BENDIGMOS AL ALTISSIMO – canto liturgico in ladino
Voce: Rav Scialom Bahbout

2. AVENU MALKEINU – canto liturgico in ebraico
Voce: Caterina Pontrandolfo
2° voce Suzana Glavaš

3. VEHI SHEAMDA – canto liturgico in ebraico
Voce: Raiz con Rav Scialom Bahbout
coro: Caterina Pontrandolfo e Suzana Glavaš

4. PESAH ALA MANO – canto bosniaco in ladino
Voci: Caterina Pontrandolfo e Suzana Glavaš

5. HIJA MIA – canto andaluso in ladino
Voci: Suzana Glavaš e Caterina Pontrandolfo

6. ADON OLAM – canto liturgico in ebraico
Raiz con Rav Scialom Bahbout e Walter Di Castro
Coro: Caterina Pontrandolfo e Suzana Glavaš

7. HAVA NAGILA – canto ebraico tradizionale
Coro

III. Parte
INAUGURAZIONE UFFICIALE DEL NEOFORMATO COMPLESSO MUSICALE “SEDER BAND”

Direzione artistica: Generoso Veglione (in collaborazione con M° Valeria Frontone)
Interpreti e strumenti:
Generoso Veglione (fisarmonica, flauto dolce, tamburello rik)
Massimiliano Sacchi (clarinetto)
Massimo Salzano (batteria e percussioni)
Vincenzo Palumbo (chitarra classica)
Irene Veglione (violino)
David Glavaš (violino)
Caterina Pontrandolfo (voce)
Suzana Glavaš (voce)
Ospiti d’onore:
Rav Scialom Bahbout (voce)
Walter Di Castro (voce)
Raiz (voce)
Giuseppe De Trizio (chitarra classica)

Dai carciofi alla giudia a ‘concia’, papa Francesco pranza col menu kosher

Roma – (Adnkronos) – Il Pontefice per accogliere una delegazione argentina a pranzo, ha optato per le specialità della cucina giudaico-romanesca preparati dal ristorante ”Ba’Ghetto” del quartiere ebraico di Roma