CONVEGNO SULLA DIETA MEDITERRANEA KOSHER

Il 14 novembre 2013, presso l’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino, l’Associazione Italo Israeliana per il Mediterraneo presenta:

LA DIETA MEDITERRANEA KOSHER.

Il tema del convegno è la cucina kosher, riconosciuta oggi a livello internazionale come espressione di qualità, e destinata, sia a coloro che vi si attengono per motivi religiosi, sia a coloro che la scelgono per la garanzia che offre. Proprio per questo motivo, le aziende che intendono svilupparsi, incrementando le proprie vendite sia sul mercato italiano che su quello internazionale, decidono di ottenere la certificazione kosher, sottoponendo ad un rigoroso controllo tutti gli stadi della produzione.

 

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HOTEL MEDITERRANEO CERTIFICATO KOSHER PRIMO ALBERGO A NAPOLI.

mediterraneo

 

Situato nel cuore della città, il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo dà il benvenuto ai suoi ospiti in un’atmosfera elegante e confortevole, sin dal 1958.
Perfettamente ubicato per far vivere la città di Napoli nel più completo relax. A soli 5 minuti a piedi dalla maggior parte dei siti monumentali e dalla via dello shopping, l’hotel offre molti vantaggi a coloro che desiderano visitare la città sia che si viaggi per lavoro sia per piacere.

 

 

 

OU Kosher riconosce Marco Mansueto

Oggi 30 Luglio 2013, l’ Unione delle Congregazioni ebraiche ortodosse d’America (Orthodox Union) riconosce che Marco Mansueto, Presidente dell’Associazione Italo-Israeliana per il Mediterraneo assisterà allo sviluppo di nuove opportunità di certificazione Kosher nel sud Italia (Marche, Campania, Calabria, Basilicata,Puglia e Sicilia).

Al via il progetto di promozione della dieta mediterranea Kosher

Al via la campagna 6×3 in tutte le città della campania del progetto di promozione della dieta mediterranea kosher attraverso le migliori aziende agroalimentari del made in Italy.
Per tutte le aziende agroalimentari interessate al progetto e per informazioni: info@kosheritaly.it

Incontro con l’ambasciatore Naor Gilon presso la sede diplomatica di Roma

Questa mattina una delegazione dell’Associazione italo-israeliana per il Mediterraneo presieduta da Marco Mansueto e composta dal Prof. Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli e del Mezzogiorno e dal dott.Ernesto Caccavale, responsabile della Comunicazione Istituzionale del Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, ha incontrato in un clima di grande cordialità e collaborazionel’Ambasciatore d’Israele Naor Gilon presso la sede diplomatica di Roma.

Il Presidente dell’Associazione Mansueto ha reso partecipe l’Ambasciatore Gilon delle attività delle molte aziende dell’Italia Meridionale, nel settore agroalimentare, aderenti al progetto kosher, ormai pronte ad esportare i loro prodotti in Israele e presso tutte le comunità israelite in Europa, in particolare a Parigi ed a Londra.

Inoltre, l’Associazione italo-israeliana ha rafforzato con l’Ambasciata d’Israele l’intensa collaborazione già esistente nel settore turistico, per fare della Campania in particolare meta privilegiata dei circa 300mila turisti israeliani che hanno visitato l’Italia nel 2012, con strutture alberghiere già kosherizzate.

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Kosher: la nuova frontiera del made in campania

di Pierluigi Frattasi da il “Roma”

Mozzarella, limoncello, pasta di Gragnano kosher. Il made in Campania si prepara ad invadere le tavole di milioni di ebrei nel mondo. Kosher sono gli alimenti selezionati per la dieta ebraica, che devono rispondere a rigorosi requisiti di qualità e controlli su tutta la fase della lavorazione. Sono kosher solo le carni scelte di particolari animali. Anche i criteri di macellazione devono essere conformi alla Torah, la legge ebraica, nel rispetto assoluto dell’animale. Oggi, il kosher è un mercato in continua crescita. A Parigi, New York e Roma rappresenta la nuova frontiera del gusto. Sempre più aziende chiedono la certificazione kosher per i propri prodotti, che altrimenti sarebbero completamente esclusi dal mercato ebraico. In Campania, il kosher è approdato da poco, ma già comincia a fare proseliti nei settori più dinamici dell’imprenditoria e del turismo. Le opportunità di sviluppo sono elevate, in particolar modo in due direzioni: export dei prodotti locali d’eccellenza e ospitalità. Gli alberghi kosher, infatti, sono rarissimi nel Mezzogiorno, nonostante la richiesta dei tour operator sia alta. Il 20 dicembre, l’Associazione “Napoli” di Marco Mansueto, in collaborazione con l’associazione Italo-Israeliana per il Mediterraneo, ha chiamato a discuterne imprenditori, banchieri e studiosi in un incontro tenutosi presso l’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino. A confrontarsi sul tema, il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, Amedeo Manzo, il presidente dell’ente bilaterale per l’industria del Turismo di Confindustria, Cesare Foà, il vicepresidente del Turismo dell’Unione Industriali, Vincenzo Borrelli, ed il rabbino capo di Napoli e del Mezzogiorno, Shalom Bahbout. «Lo stile kosher – sottolinea il presidente Manzo –, basato sulla legalità, la trasparenza e l’identificazione del prodotto, sposa in pieno i principi della Bcc. In questi anni di crisi, l’internazionalizzazione, l’esportazione, la ricerca di prodotti e di sistema sono requisiti fondamentali per le piccole e medie imprese che vogliono competere sul mercato e sopravvivere. Compito delle banche è accompagnare finanziariamente queste iniziative verso mercati oggi ancora poco sviluppati, come l’Africa, il Medio Oriente o le Americhe che sono ad un click dal nostro mondo. Questo ruolo si addice ancora di più ad una banca di credito cooperativo, come la nostra, che risponde anche ad altri criteri, che non siano solo quelli della mera massimizzazione del profitto. A breve, la Bcc di Napoli introdurrà due nuovi livelli di ranking delle imprese, non basati su preistorici logaritmi o su dati esclusivamente quantitativi, ma che tengano conto anche della capacità progettuale, della vocazione alla solidarietà e del rispetto della legalità (dipendenti inquadrati, contributi e permessi in regola) da parte delle imprese. Il kosher – prosegue Manzo – è in linea con questi indirizzi. Per questi motivi, intendiamo, se ci saranno i presupposti, avviare una campagna di accompagnamento con finanziamenti ad hoc a tassi agevolati per tutte le piccole e medie imprese che vogliono certificarsi e rispondono a questi criteri e requisiti». In Campania, la società pioniere nella certificazione è la Kosher Italy, che nel Belpaese ha già rilasciato il bollino kosher a molti grandi marchi, tra i quali Nutella, Ferrarelle, Riso Scotti, Amaro Ramazzotti, Algida ed Heineken. «La certificazione kosher per i prodotti campani – spiega Marco Mansueto – non solo rappresenta una grande opportunità di internazionalizzazione per le aziende locali, ma offre al consumatore, anche non ebreo, un’ulteriore garanzia di qualità, grazie ai controlli rigorosi che vengono effettuati periodicamente». E la richiesta dei prodotti campani sulle tavole ebree è altissima. «In particolare – afferma il rabbino di Napoli Shalom Bahbout – c’è grande interesse per i formaggi ed i vini, la mozzarella, la pasta di Gragnano ed il limoncello. Gli ebrei ortodossi acquistano e consumano solo prodotti certificati kosher, che assicurano la massima trasparenza sui processi di produzione fin dall’origine e sono nel mondo sinonimo di qualità ed affidabilità. Lo stile kosher, inoltre, è riconosciuto anche nel mondo musulmano». Per Cesare Foà, «la diffusione del kosher tra le strutture alberghiere darà vita ad una nuova forma di turismo. L’Hotel Tiberio di Capri si è proposto come apripista nel settore, adottando lo stile kosher dal dicembre 2012. Anche Msc, ad esempio, ha cominciato ad organizzare crociere kosher ed i risultati sono positivi. A breve avvieremo i corsi di formazione kosher per le imprese». Concorda Enzo Borrelli: «Le potenzialità del kosher sono emerse durante il G7 e la Coppa America, quando la domanda è stata molto alta e per soddisfarla, in assenza di strutture campane, siamo stati costretti a reclutare il catering da Roma. Per stare al passo, con la Regione promuoveremo un sistema di finanza agevolata per le imprese che adottano il kosher».

Presentazione del progetto kosher italia ai tour operator

Il 25 gennaio si è tenuta presso Villa Caracciolo, la presentazione del progetto “Kosher Italia” nell’ambito della presentazione di Napoli ad un gruppo di tour operator stranieri presenti in città. Nel corso dell’evento, è stata illustrata la bontà di un progetto che

intende porre le premesse per la creazione di una filiera produttiva composta da alberghi, ristoranti e strutture ricettive in genere, in grado di convogliare su Napoli ed il suo hinterland, i flussi turistici di religione ebraica proveniente da tutto il mondo. All’incontro hanno partecipato l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Antonella di Nocera, il Rabbino Capo di Napoli e del Mezzogiorno Prof. Scialom Babhout, il Presidente dell’Associazione Italo – Israeliana per il Mediterraneo Marco Mansueto, i quali hanno illustrato i principi cardine dell’alimentazione kosher ed i criteri che dovranno rispettare le strutture inserite nel circuito turistico. Tutti i presenti hanno rimarcato la positività di un progetto che costituisce un’opportunità di lavoro e sviluppo.

Per trip advisor la Campania ha gli hotel migliori

“TripAdvisor” che è il maggior sito d’informazione turistiche, ha appena stilato una graduatoria mondiale sui migliori hotels suddivisa per nazione. Su 117 strutture premiate, 24 sono italiane. Due di queste conquistano il primato su tre nominations: “Villa Janto” di Casamicciola Terme per la miglior tariffa, ed il “Prestige” di Sorrento al secondo posto. Il “Minerva” di Capri ha vinto quale miglior hotel con meno di trenta stanze e miglior servizio. In quest’ultima categoria si posizionano anche l’”Excelsior Parco” di Capri, “Antiche mura” e “Best Western La Solara” di Sorrento. La classifica globale tiene conto anche dei ristoranti e delle spiagge ed ha visto confrontarsi oltre duecentomila strutture site in tutte il mondo.

Kasherut: il futuro porta un marchio nuovo

Razionalizzare i costi, evitare le frammentazioni territoriali, proporsi ai consumatori con maggiore incisività e competitività. Questi alcuni obiettivi dell’Ufficio centrale di kasherut che sta prendendo forma su impulso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Un’iniziativa, articolata e ambiziosa, che vive mesi di intensa progettualità sotto il coordinamento dell’assessore alla Kasherut Settimio Pavoncello (nella foto) e che potrebbe presto rivoluzionare il mercato italiano compattandolo verso un’unica autorevole istituzione di riferimento. “Ci stiamo lavorando. Non sarà facile portarla a compimento – sottolinea Pavoncello – ma la sfida della centralizzazione avrà importanti benefici per tutti. Addetti ai lavori, consumatori e potenziali clienti che potremo raggiungere con un miglior rapporto qualità-prezzo. Presto, grazie anche al fondamentale supporto della Commissione kasherut e culto formatasi internamente al Consiglio dell’Unione, sarà pubblicato un bando volto a individuare la figura rabbinica, di spessore internazionale, che si dovrà occupare della gestione del servizio. È questa una sfida non soltanto economica ma anche e soprattutto culturale con la possibilità di diffondere ancora di più, in tutta la società, i valori e i principi di quella che è da considerarsi un’autentica filosofia di vita”. L’iniziativa si inserisce in un trend globale di attenzione sempre più forte verso le tradizioni alimentari eticamente sostenibili. Caposaldo di questo fenomeno sono gli Stati Uniti ma anche l’Italia, pur con numeri inferiori, ha conosciuto negli ultimi anni un vertiginoso aumento della domanda a prescindere dalle specifiche appartenenze etniche e religiose. È su questo fronte che si inserisce il proficuo legame di collaborazione instaurato con il ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo, da una parte, di offrire agli imprenditori un chiaro percorso di consapevolezza sui vari passaggi da intraprendere per la certificazione, dall’altra, di far incontrare i produttori stessi con i più importanti buyer internazionali. Un progetto ancora in fase embrionale, spiega Pavoncello, finalizzato a trovare nuove strade per promuovere l’Azienda Italia nel mondo e con la possibilità, in futuro, di allargare il proprio raggio di azione con l’attivazione di alcuni specifici canali assieme a Moschea di Roma e FederBio, già partner dello stesso tavolo. “Ho un sogno – racconta – ed è quello di arrivare a un marchio Kashal che veda confluire l’impegno ebraico per il kasher e quello dei musulmani per l’halal sotto un’unica sigla. Certo non sarà facile ma vorrei provarci. Tante cose ci dividono, tante altre ci uniscono. Cerchiamo di valorizzarle, almeno a tavola”. Si rafforza intanto, sul fronte interno, la cooperazione con gli organismi di certificazione internazionale. Su tutti Conferenza rabbinica europea, Orthodox Union, Badaz, preziosi interlocutori per districarsi nei meandri di un fenomeno estremamente variegato e dinamico. “Una vera e propria giungla”, scherza Pavoncello. Nei limiti del possibile, l’intenzione è quella di mettere un po’ d’ordine. E di stimolare, come detto, un consumo ancora più attento e consapevole. In ballo anche alcuni progetti specificamente culturali. Tra questi la realizzazione di uno studio che metta in rassegna tutti i riferimenti al cibo, ricette gastronomiche e non solo, contenuti nel Talmud. Un’idea di notevole suggestione, un modo nuovo per guardare ai grandi testi della tradizione ebraica in una chiave sempre attuale e stimolante.

Fonte: Adam Smulevich (Pagine Ebraiche dicembre 2012)

Nasce a Napoli l’associazione italo-israeliana per il mediterraneo

Nasce a Napoli l’Associazione Italo-Israeliana per il mediterraneo..

L’Associazione ha lo scopo di promuovere e favorire lo sviluppo dei rapporti economico-commerciali, culturali, turistici e sociali fra l’Italia ed i Paesi di cui sopra purché compresi in aree aventi omogenee caratteristiche geo-economiche.