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La LongLife ottiene il certificato Kosher

La filosofia di LongLife KOSHER 

La natura è un super-laboratorio dove, dalla notte dei tempi, vengono sintetizzate preziose sostanze dalle infinite proprietà benefiche, per la guarigione o il mantenimento della salute. Per questo motivo, e per la loro efficacia, molte di queste sono diventate parte integrante della storia e della cultura di tutti i popoli
Ecco quello che in LongLife ci spinge e ci permette di crescere da oltre trent’anni: l’impegno nel volere creare prodotti che racchiudano i principi attivi che la natura offre da millenni, per recuperare o mantenere quell’equilibrio psicofisico che ci fa essere sani. E che rende tutti più felici.

In questo ci vengono in aiuto i doni di Madre Terra, le piante officinali, le vitamine, i minerali, gli acidi grassi, i probiotici, gli antiossidanti: grazie ad un incessante lavoro di ricerca e sviluppo, in LongLife vengono trasformati in integratori alimentari, importanti alleati per potere recuperare quell’equilibrio armonico che a volte rischia di essere compromesso dal vivere quotidiano, dall’inquinamento, dallo stress.

Benessere e salute possono e devono essere alla portata di tutti, diffusi, contagiosi.
Ci piace sapere che ogni giorno aiutiamo centinaia di migliaia di persone a stare bene, accompagnandole e incoraggiandole nella pratica di comportamenti virtuosi, nella scelta di un’alimentazione nutrizionalmente completa, nell’adozione di uno stile di vita bilanciato. All’insegna della consapevolezza che la salute individuale è un progetto da realizzarsi quotidianamente e attivamente.

Se stare in salute richiede un impegno costante e la condivisione di una concezione integrata del benessere, potete contare su di noi, sempre pronti ad essere i vostri compagni di viaggio lungo questo straordinario ed entusiasmante cammino.

Kosher? E’ buono e sano Il boom dell’alimentazione ebraica che ha conquistato l’Italia

Che cosa mangiamo portando sulle nostre tavole ogni giorno? E quanto siamo attenti alla salute ogni volta che cuciniamo? Etica e cibo è un binomio spesso colpevolmente dimenticato. La “kasherut” indica l’idoneità di un cibo a essere consumato dal popolo ebraico secondo le regole alimentari della religione stabilite nella Torah, come interpretate dall’esegesi del Talmud e come sono codificate nello Shulchan Aruk. Ma oggi l’alimentazione kosher si è diffusa bene al di là dei soli osservanti di religione ebraica.

koshermansuetoVedi alla voce: salutismo religioso. Cioè mangiar bene, e anche di gusto, senza dannegggiare la salute. Anzi, preservandola. Di kosher e kasherut si parla sempre più. Oggi l’Università di Napoli ha dedicato all’argomento una tavola rotonda alla quale hanno partecipato docenti ed esperti. Di recente è stato pubblicato un libro – “Conoscere il Kosher” – scritto da Marco Mansueto (edzioni Iuppiter) che è una guida aggiornata e interessante su un argomento che coinvolge sempre più.

 

Kosher is better, e non solo negli Stati Uniti dove gli ebrei rapprsentano l’un per cento dell popolazione. Il segreto? La maggiore qualità e sicurezza del prodotto coniugata con i benefici per la salute. Come spiega bene un articolo pubblicato da “Wise Society” (http://wisesociety.it/alimentazione/sempre-piu-consumatori-dicono-kosher-is-better/) “il salto di qualità del “kosher food” nella grande distribuzione è giunto negli ultimi dieci anni. Il boom, non sempre tale, della celiachia, di allergie e intolleranze alimentari e la contaminazione tra etnie avvenuta ha permesso di fare conoscenza con abitudini gastronomiche diverse.

ciboisraele

Così, per esempio, musulmani e induisti si rifugiano negli alimenti adatti agli ebrei quando non trovano quelli che fanno per loro. E celiaci, intolleranti al lattosio e consumatori vegetariani fanno lo stesso perché si fidano di prodotti che superano minuziosi controlli, prima di arrivare tra gli scaffali dei supermercati”.
“Pane azzimo, falafel, carne senza sangue e sali senza additivi vengono controllati tanto nelle aziende quanto nei ristoranti (Roma è la città italiana che ne conta di più) e sono una garanzia per i consumatori di rispetto per la salute e per gli animali (nel caso dei piatti a base di carne). Le conseguenze sono più economiche che legate alla salute. Vive una fase di moltiplicazione la “tribù” di chi desidera “kosherizzare” i propri cibi e di conseguenza è in aumento anche il gruppo dei “controllori”, rabbini specializzati nel verificare l’adesione dei produttori alle rigide norme contenute nella Torah (la revoca della certificazione può avvenire in qualsiasi momento)”.

Rav Shalom Bahbout

Spiega Rav Shalom Bahbout nella prefazione al libro di Mansueto: “L’Ebraismo ha sempre dato alla cura dell’alimentazione un ruolo importante nella vita di ogni giorno. La continua e rapida trasformazione del mondo dell’alimentazione nel mondo moderno impedisce una conoscenza precisa di ciò che andiamo ad acquistare per mangiare. Gli alimenti spesso contengono una serie infinita di ingredienti, per lo più ignoti alla maggior parte dei consumatori: pertanto chi si vuole attenere alle regole bibliche deve fare uso di cibi che siano certificati kashèr (kòsher nella pronuncia in inglese), cioè “idonei” all’alimentazione secondo le leggi ebraiche. Questo obiettivo diventa più semplice da raggiungere se i prodotti che acquista sono certificati kashèr. È chiaro che questa certificazione, che è essenziale per un ebreo che voglia attenersi alle regole della tradizione, ha la sua importanza anche per chi, pur non essendo ebreo, desidera avere maggiore certezza sui cibi di cui si nutre”.